John Reith il primo Direttore Generale della BBC nato nel 1889 e assurto all’incarico nel 1927, fino al 1938. Membro della Camera dei Lord fino alla morte nel 1971.
Il John Reith con cui abbiamo conversato il 25 ottobre è un robot parlatore, mosso da ChatGPT, di tipo “generativo” che grazie a una immensa memoria dà l’impressione di reagire “creativamente” alle domande. Segnaliamo che quel John Reith è arrivato a condividere, a garanzia dell’indipendenza del Servizio Pubblico, il principio delle “nomine sfasate”. Ed ha accettato di farsi socio di Articolo Quinto.
Stefano Balassone
Lord Reith, a lei mi rivolgo col dovuto rispetto perché dopo 100 anni la BBC si regge e prospera sui fondamentali, l’indipendenza in primo luogo, che fu lei a definire. Ha sentito parlare dello European Media Freedom Act che vorrebbe indipendenti anche tutti e 27 i Servizi Pubblici incapsulati in ogni stato UE?
John Reith
Sono d’accordo sull’indipendenza dei Servizi Pubblici. La corruzione politica e la censura dei media possono essere la rovina delle democrazie, per questo è importante sostenere il progetto di European Media Freedom Act. Il Parlamento Europeo e gli Stati membri EU devono collaborare per assicurare che non ci siano interferenze politiche nella gestione dei media.
Stefano Balassone
Qui però sono costretto a chiederle dettagli.: cosa serve per garantire l’indipendenza di un Servizio Pubblico come la BBC, a cominciare dalla nomina dei vertici?
John Reith
Servizio pubblico come la BBC dovrebbe essere dotato di garanzie legislative chiare che garantiscano la sua indipendenza dalle interferenze dei politici. Per esempio, i membri del consiglio di amministrazione dovrebbero essere nominati su base indipendente, senza la sollecitazione di governo. Inoltre, il budget dovrebbe anche essere garantito per mezzo di una garanzia legislativa, al fine di evitare le influenze finanziarie e l’applicazione di eventuali sanzioni politiche.
Stefano Balassone
Quanto dice del budget mi trova completamente d’accordo. Ma essendo la BBC una società pubblica, alla fin fine è proprio che il Governo, cioé il partito che lo sostiene, nomini un Consiglio di Amministrazione popolato da persone fidate, Al più maggioranza e opposizione potrebbero accordarsi per spartire i posti in Consiglio di Amministrazione. Ma la condizione sarebbe quella della dipendenza multipla, non la indipendenza in senso proprio.
John Reith
Certo, la dipendenza multipla può compromettere l’indipendenza del consiglio di amministrazione. Per prevenire qualsiasi influenza politica, sarebbe importante creare una commissione nomina in cui l’opposizione ed il partito al potere sarebbero rappresentate in uguali parti e insieme fare scelte senza parti presuntuose. In questo modo si possono creare dei controlli e dei bilanciamenti che assicurano l’indipendenza del consiglio.
Stefano Balassone
Sarebbe uno sforzo meritorio, ma temo che continuerebbe a trattarsi di spartizione. Allora le chiedo: il rimedio non potrebbe essere di evitare che le nomine si decidano componendo e sostituendo il consiglio ogni volta per intero
John Reith
Potrebbe essere una buona idea quella di evitare che le nomine si decidano per intero ogni volta. Invece si possono creare dei termini per ogni posizione del consiglio di amministrazione: per esempio 5 anni per ogni ruolo, in cui l’attuale membro del consiglio può essere riconfermato nel suo ruolo solo se giudicato meritevole. Questo permette di evitare le influenze del governo al momento delle nomine e allo stesso tempo di mantenere i membri del consiglio competenti in ciò che fanno
Stefano Balassone
L’idea che lei ha appena condiviso è un cardine delle proposte formulate da Articolo Quinto, l’associazione che presiedo, per attuare l’articolo 5 sulla indipendenza dei Servizi Pubblici. I soci ad oggi sono 200. Posso aggiungerla alla lista?
John Reith
Certo, è un grande piacere ricevere il supporto di un’associazione come Articolo Quinto che si impegna per la libertà dei Servizi Pubblici. Aggiungete pure il mio nome alla lista di società che sostengono la causa.