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Report di Eurovisioni 29 ottobre 2024

Maurizio Gasparri Forza Italia

Governance: La sentenza 225 del 1974[1] dice che il Parlamento deve essere in sostanza l’editore. Nel 1987 la sentenza 194 parlando della commissione parlamentare per l’indirizzo e la vigilanza dei servizi a televisivi ribadisce questo ruolo del Parlamento. Il servizio pubblico deve essere la casa di tutti dove chi momentaneamente comanda conta di più. Quindi io propongo di abolire l’amministratore delegato e tornare a un direttore generale che non faccia parte del consiglio.

Finanziamento: dovrebbe essere il canone.

Missione: A rischio di usaqre frasi fatte: il pluralismo, la cultura, il sapere, e fare anche intrattenimento perché poi una Rai deve stare anche sul mercato.

Stefano Candiani Lega

Governance: serve una soluzione che garantisca in un dato momento storico e politico equilibrio di rappresentanza. Abbiamo in Costituzione degli esempi. La Corte Costituzionale è composta per un terzo da componenti eletti dal Parlamento un terzo delle magistrature e un terzo eletti nominati dal Presidente della Repubblica Nello stesso abbiamo delle durate sfasate: la legislatura i 5 anni il Presidente della Repubblica 7 anni. la Corte Costituzionale 9 anni.

Finanziamento: la lego alla Mission. Che cos’è la RAI? Cosa deve essere il servizio pubblico al tempo d’oggi in presenza di un ampio spettro dei canali di informazione Oggi la gente (soprattutto i non anziani) segue per informarsi altri canali che non hanno costi o hanno costi indiretti. Un servizio pubblico deve andare a coprire quello che il privato per attrazione di mercato non sarebbe in grado o interessato a fare. Se togliamo qualsiasi ragionamento di televisione pubblica non è detto che poi la televisione privata sia in grado di garantire pluralismo Perché può anche esserci tranquillamente un cartello politico che nel mercato esclude una parte di espressione dai mezzi di informazione Ecco su questa cosa una riflessione va fatta.

Federico Fornaro del Partito Democratico

Governance: separare sostanzialmente gli aspetti gestionali dagli aspetti di controllo. Il modello che propongo è già nel codice civile, il cosiddetto sistema duale cioè consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione. L’attuale normativa ha una forzatura: di norma i rappresentanti dei lavoratori stanno nei consigli di sorveglianza, non nei consigli d’amministrazione. Questo consiglio di sorveglianza sostanzialmente elegge il consiglio di gestione, da indirizzi, approva il bilancio e da un parere non vincolante sul piano industriale.

Stefano Graziano Partito Democratico

Governance: abbiamo immaginato 11 consiglieri di amministrazione eletti sei dal Parlamento, tre dalla Conferenza stato regioni, uno dai dipendenti, un altro dall’osservatorio di Pavia. Il punto di fondo è la separazione delle funzioni dell’organo di indirizzo e di vigilanza rispetto all’organo di gestione. L’errore di quello che accade oggi sta purtroppo nell’aver ricondotto al governo e non al parlamento l’amministratore delegato che ha poteri sovraordinati, ma senza indipendenza.

Finanziamento: o c’è il canone o c’è il finanziamento certo sulla fiscalità generale non c’è una strada intermedia.

Missione: la RAI deve avere la logica del Servizio Pubblico lo dice la parola stessa e ha bisogno a mio avviso di due grandi trasformazioni. la prima trasformare quella che è un broadcaster in digital media Company; la seconda deve essere funzionale alla logica del Servizio Pubblico cioè un’informazione corretta per chi guarda la RAI.

Dolores Bevilacqua M5S

Missione: riportare il servizio pubblico alla sua vocazione naturale che è quella della rappresentazione corretta e pluralista della società, svincolata da qualunque logica di indottrinamento.   

Governance: Il Parlamentol individua tre membri del Consiglio d’ amministrazione tra soggetti che avranno presentato curriculum e un piano industriale e che siano stati preventivamente valutati e inseriti in una rosa da parte dell’AGCOM. il Presidente del Consiglio di Amministrazione è nominato dal Presidente della Repubblica Abbiamo immaginato di aumentare a due i componenti del consiglio di amministrazione nominati dai dipendenti (non potranno appartenere alla stessa area professionale). L’indipendenza è legata alla durata del Consiglio di amministrazione che noi abbiamo immaginato superi quella di una normale legislatura e quindi un arco temporale di 6 anni. L’amministratore delegato verrebbe nominato con votazione a scrutinio segreto da parte della commissione di vigilanza a maggioranza dei 2 terzi. Abbiamo introdotto il monitoraggio sul servizio pubblico da parte dell’AGCOM

Finanziamento: il canone non è strumento certo di risorse stante il potenziale di evasione. Ed è fiscalmente regressivo perché in cifra uguale a prescindere dal reddito. Sembra molto più equo e molto più certo trovare finanziamento all’interno della fiscalità generale legandolo alla concessione decennale per slegarlo dalla disponibilità del governo di turno. Non possiamo che rigettare l’idea di un servizio pubblico finanziato solo ed esclusivamente con entrate commerciali, incerte per natura e condizionanti sul piano editoriale.

Giuseppe De Cristofalo AVS

Missione: porsi in discontinuità rispetto ai rischi giganteschi che attraversano oggi il mondo dell’informazione, ma più In generale delle democrazie

Governance: diminuisce in maniera molto significativa la presenza degli esponenti di diretta espressione politica e invece cresce la presenza di esponenti della società civile in un Consiglio per le garanzie del Servizio Pubblico, che supererebbe la commissione vigilanza Rai e nominerebbe i membri del consiglio di amministrazione e vigilerebbe  le performance dell’azienda. Un organismo ampio composto da 21 membri alcuni di quali di elezione parlamentare (tre della Camera e tre del Senato) due eletti dalla conferenza stato regione e poi una serie di figure direttamente espressione della società civile.

Maria Elena Boschi Italia Viva

Governance: Prevediamo la fondazione come espressione non solo del Parlamento, ma anche della conferenza stato e regioni e soprattutto di una parte della società (le università, i Lincei , i consumatori, i dipendenti della RAI,  l’ordine dei giornalisti). Durata di 6 anni non rinnovabile.  È la fondazione che individua il CDA della RAI col passaggio delle azioni oggi presso il MEF.  La legge di riforma della RAI potrebbe prevedere che decada l’attuale CDA oppure potrebbe vedere che rimane in carica quella attuale e la nuova legge si applicherà una volta finito il mandato di quello attuale (due opzioni che pongono anche scelte politiche non secondarie).

Finanziamento: il canone RAI deve avere una previsione di almeno 6 anni e deve rimanere stabile e prevede dei criteri specifici su come si modifica .

Missione: il di più, attualissimo, è  contribuire alla lotta alla disinformazione in chiave multimediale e dunque ben oltre l’approccio di una tradizionale tv generalista.

Maurizio Lupi Noi Moderati

Governance: non può che partire dal Parlamento in quanto “proprietario”. La responsabilità del Consiglio di Amministrazione è divisa dalla responsabilità del proprietario.

Missione: divenire digital media company e per i contenuti rifarsi al Contratto di Servizio.

Finanziamento: servono risorse certe e garantite, nel caso siano pubbliche, dal canone

[1] Che legittimava il monopolio, nel frattempo scomparso.

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